Usa Aggiungi a preferiti per salvare le immagini nella lista.
Avvia la presentazione con le tue immagini preferite
Clear list
DE MAJO educational è un programma didattico della storica azienda d’illuminazione DE MAJO.
Con il programma dal carattere didattico – educativo (a volte anche ludico!) l’azienda vuole riscoprire e onorare le proprie radici che l’anno portata ad essere oggi uno dei protagonisti dell’illuminazione decorativa a livello internazionale. Da sempre a stretto contatto con l’eredità storico-artistica e con le sue espressioni e i personaggi dai quali trae ispirazione per le sue creazioni ricercate.
In ogni puntata verrà riscoperto un capitolo, una pagina della storia aziendale, la genesi artistica delle creazioni che hanno reso celebri i tratti distintivi del marchio che è da decenni apprezzato in tutto il mondo per il suo design inequivocabile quale frutto di ricerca e passione.
In questa puntata il protagonista è Fenice in regia della DE MAJO.
Fantastico uccello mitologico, simbolo della rinascita, strettamente connesso al culto del Sole.
Ne esiste sempre un unico esemplare maschio; vive in un’oasi appartata ed introvabile nutrendosi di incenso ed essenze odorose. A volte visita Heliopolis, di cui è l’uccello sacro, e si posa sull’obelisco all’interno del santuario del tempio del Sole. Allo scadere di 500 anni costruisce un nido con rami di mirto, incenso, cannella, mirra ed altre essenze odorose, che al calore del sole si incendiano e tra i soavi profumi da esse sprigionati la Fenice muore cantando una melodia tale da far fermare il carro del Sole. Dalle ceneri un uovo, dal quale in capo a tre giorni nasce un nuovo uccello Fenice.
A Venezia, vista la facilità con cui andavano a fuoco i teatri, venne scaramanticamente chiamato “La Fenice” il teatro di Giannantonio Selva, costruito nel 1790, ed in effetti come il mitico uccello esso è per ben due volte risorto dalle proprie ceneri.
A noi piace l’idea di intendere questo mito con l’originario significato di buon auspicio, beneaugurante, di rigenerazione positiva che esso incarnava nella religiosità egiziana. Anche per la sua rappresentazione abbiamo, per quanto possibile, cercato di attenerci alle descrizioni che di esso hanno fatto gli antichi autori a partire da Erodoto che lo descrive come un uccello dalle fattezze di un aquila, le cui piume sono di color dell’oro brillante e rosso.
Una Fenice che rinasce dal suo nido ancora in fiamme con segnate sopra di esso l’idea del ciclo astronomico delle stagioni ed in alto il sole di cui ne era l’emblema.
Beautiful mythical bird, symbol of rebirth and associated with Sun worship and cult.
There can only be one male Phoenix at any time. This creature lives in an isolated and hidden oasis and feeds on frankincense and other spices. At times this mythical and sacred creature visits the Egyptian city of Heliopolis and rests on the altar inside the Sun Temple. When the Phoenix reaches the end of its 500 year life cycle, it builds itself a nest of cinnamon, myrrh, myrtle and frankincense twigs which then ignites and embraced by the delicate scents of these spices the Phoenix dies singing a melody which is so sweet that the Sun God in his chariot stops to listen. An egg rises from these ashes and after three days a new Phoenix is born.
In Venice, given that theatres caught fire easily, to ward off bad luck Giannantonio Selva’s theatre built in 1790, was named “La Fenice” (The Phoenix) and, in fact, as the mythical bird, this theatre has burnt down twice to rise again out of its ashes.
We like the idea of interpreting this myth in its original meaning of a favourable omen, positive regeneration personified in Egyptian cult. We have also tried to maintain, where possible, the image described by historians and writers as Herodotus who portrayed the Phoenix as a bird having the features of an eagle with brilliant gold and crimson feathers.
A Phoenix resurrecting from its nest still in flames and above its head the astronomical representation of the seasons and their cycle and finally at the top the sun, symbolised by the Phoenix itself.